Concordato preventivo biennale: come funziona
Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) è un istituto di compliance volto a favorire l’adempimento spontaneo degli obblighi dichiarativi (Dlgs n. 13 del 12 febbraio 2024).
Con il CPB si fa, dunque, riferimento ad uno strumento di pianificazione fiscale, volto a promuovere un patto fra Agenzia delle Entrate e alcune tipologie di contribuenti in cui il Fisco propone una ipotesi di reddito per i 2 anni successivi e la relativa tassazione; tale proposta può essere accettata o rifiutata.
L’accettazione della proposta obbliga il contribuente, nei periodi d’imposta oggetto di CPB, ad adempiere agli ordinari obblighi contabili e dichiarativi e a riportare gli importi concordati nelle dichiarazioni dei redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive.
I redditi oggetto di Concordato riguardano il reddito di lavoro autonomo e il reddito d’impresa. L’adesione al concordato non produce effetti a fini dell’imposta sul valore aggiunto.
I soggetti che hanno aderito alla proposta:
– sono esclusi dagli accertamenti di cui all’articolo 39 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600.
– accedono ai benefici premiali specifici del regime ISA.
Requisiti e scadenze Concordato preventivo
Il Concordato preventivo biennale è indirizzato ai contribuenti che applicano gli Indici sintetici di affidabilità (ISA) ed ai contribuenti che aderiscono al regime forfettario.
Possono accedere al CPB coloro che, con riferimento al periodo d’imposta precedente a quello cui si riferisce la proposta, non hanno debiti tributari.
Non potranno accedere al Concordato i contribuenti – quindi esclusi – che non hanno presentato dichiarazione dei redditi in relazione ad almeno uno dei tre periodi d’imposta precedenti a quelli di applicazione del Concordato e quelli che hanno ricevuto una condanna per reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto (d.l. n.74 del 2000).
Come specificato dall’Agenzia delle Entrate, il contribuente potrà aderire alla proposta in sede di invio della dichiarazione dei redditi entro il 15 ottobre 2024: è questa la scadenza entro cui la proposta di Concordato preventivo Biennale deve essere accettata.
Cessazione
Il Concordato cessa di avere efficacia se si verificano situazioni in grado di modificare in modo significativo i presupposti sulla base dei quali era stato stipulato l’accordo tra Fisco e contribuente. Si tratta, in particolare, delle seguenti ipotesi:
- cessazione dell’attività;
- presenza di circostanze eccezionali, individuate con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, che determinano minori redditi effettivi o minori valori della produzione netta effettivi, eccedenti la misura del 50 per cento rispetto a quelli oggetto del Concordato.
Il Concordato preventivo biennale conviene?
Questo meccanismo fiscale rappresenta una novità e può comportare vantaggi e svantaggi; Per valutare l’effettiva convenienza è fondamentale il supporto di un consulente fiscale. Lo studio Terralavoro è in grado di fornire tutte le informazioni necessarie: contattaci per ricevere una consulenza.